9/10/2006

Speciale proiezioni demografiche

Speciale proiezioni demografiche

"I vecchi dicono male dei tempi in cui vivono, con la segreta speranza che il finimondo e la loromorte coincidano"(Ugo Ojetti)

Possiamo fare proiezioni realistiche su quante persone saranno ultrasessantenni tra 20 anni, partendo dalle persone che sono over 40 oggi. Proiettando i tassi di nascita e morte che cambiano lentamente nel tempo, possiamo ottenere una realistica valutazione dei trends nella popolazione mondiale, nell'ipotesi che non vi siano sconvolgimenti.

Da queste proiezioni viene fuori un invecchiamento di Europa, Giappone ed America, con un esplosione della popolazione asiatica. Ovviamente ciò avrebbe effetti notevoli sul ritmo della globalizzazione.
Le nazioni sviluppate oggi rappresentano il 18% della popolazione mondiale (nel 1950 erano il 33%): tra 45 anni scenderanno al 12%, mentre il resto del mondo arriverà all'88%. E' uno spostamento demografico enerome.
Un altro importante spostamento sarà nelle principali 10 nazioni islamiche: nel 2050 la loro popolazione sarà circa la stessa di quella dei paesi sviluppati. Oggi la Russia ha 145 milioni di persone, e scenderà a 100 nel 2050; iran ed iraq hanno oggi 90 milioni nel loro insieme e sono quindi il 60% della popolazione russa, ma già nel 2025 avranno 10 milioni in più dei russi, che l'Iran da solo - agli attuali ritmi - supererà in 45 anni. Come pensiamo che una potenza militare nucleare quale la Russia reagirà di fronte a questo cambiamento?

Lo Yemen avrà più popolazione della GermaNIA IN 45 ANNI, MA è UN PICCOLO PAESE, DOVE ANDRANNO GLI YEMENITI? aBBIAMO GIà REGISTRATO LA PIù GRANDE MIGRAZIONE DELLA POPOLAZIONE UMANA CHE SI RICORDI: BEN 200 MILIONI DI CINESI SI SONO MOSSI DALL'INTERNO E DALL'OVEST PER ANDARE SULLA COSTA NEGLI ULTIMI 20 ANNI. E' come se metà della popolazione della parte interna Europea decidesse di spostarsi nella costa nei prossimi 20 anni!

Che implicazioni hanno le proiezioni demografiche sull'età media della popolazione mondiale? Quella sopra i 60 anni crescerà clamorosamente tra il 2005 e il 2040(spero di dare il mio contributo). Negli USA si passerà dall'attuale 16% al 26%, in Giappone dal 23% al 44%, in Italia dal 24% al 46%. Il che avrà impatti a 360 gradi, dalla produttività del lavoro al sistema sanitario. La percentuale del PIL che le nazioni dovranno tassare per mantenere le promesse vigenti ai pensionati sarà problematica, perchè vi saranno meno lavoratori attivi in proporzione: la francia sarà al 64% e la germania al 60% del PIL necessario per i servizi sociali, senza considerare altri costi come la scuola, l'esercito, le strade, etc.
I giovani resteranno in Europa a farsi tassare a tassi del 75% e più? Ovvio che il sistema non può funzionare. Europa e Giappone sono destinati a impattare con enormi difficoltà sociali ed economiche. I sussidi all'agricoltura, per fare un esempio, verranno spazzati via, perchè al momento di scegliere vi saranno più elettori anziani che privileggeranno sanità e pensioni, che non agricoltori. Attualmente anche solo una piccola limatura dei sussidi in Francia ha portato gli agricoltori a bloccare le strade per protesta, immaginiamoci cosa succederà quando li perderanno del tutto nei prossimi 15-20 anni.

E poi ci sono gli USA che hanno i propri enormi problemi, e dovranno cambiare il sistema di sicurezza sociale. Il problema più grande è quello della sanità i cui costi saliranno dal 14% del PIL 2003 al 17% già nel 2010,e poi saliraNNO ESPONENZIALMENTE MAN MANO CHE LE GENERAZIONI DEL BABY BOOM (CIOè I NATI NEGLI ANNI50) AVRANNO bisogno di sempre più cure. La proiezione è di un deficit di 40 trilioni di $, e le opzioni disponibili sono: o si alzano le tasse gradualmente nel tempo, o si tagliano le spese e i sussidi, o si taglia l'assistenza sanitatria. Quale politico vorrà portare avanti programmi simili?

Si produrrà una spostamento di potere economico verso l'Asia. Cina, India e gli altri saranno i più benestanti a metà del secolo in corso. Questo sorpasso sarà forzato proprio dai cambiamenti economici-politici-demografici che avverranno in Occidente. Gli USA e l'Europa hanno garantito ai propri anziani un certo ammontare del PIL, ma non hanno risparmiato le risorse necessarie, e scommettono tirando a campare che le generazioni future si inventeranno un miracolo e saranno capaci di pagare quello che serve. Invece Cina India ed altri asiatici non avendo questi obblighi ed avendo una percentuale molto più piccola di anziani, saranno in grado di dedicare molti più soldi alla ricerca e allo sviluppo, per cui prenderanno un vantaggio strategico decisivo. Ci vorranno almeno 20-30 anni prima che anche la Cina inizi ad avere gli stessi problemi che l'occidente ha già oggi.

I governi poi sono di norma il problema, non la soluzione.Più governo in genere signifca più costi e più tasse, e quindi meno risorse disponibili per l'economia. Può darsi che ciò porti a un ridimensionamento dei governi centrali perchè non profittevoli, e non funzionali in un mondo globalizzato con capitali e persone mobili. Ma non ci scommetterei.

Queste proeizioni ovviamente prescindono del tutto dall'ipotesi della Grande Guerra tra Oriente ed Occidente che invece io prevedo, motivata dall' accaparramento delle risorse vitali non sufficienti nel pianeta per lo sviluppo di tutti. Esse però ci mostrano a maggior ragione perchè sarà interesse dell'Occidente provocare questa guerra, e in tempi rapidi,nel tentativo di mantenere il predominio sulle risorse ed anche al fine di stroncare gli sviluppi demografici di cui sopra (riducendo la percentuale di anziani occidentali e di giovani orientali). Chissà come sarà una guerra in cui muoiono i nostri over 60 e i loro under40, probabilmente batteriologica.