10/05/2006

Speciale Uranio

Speciale Uranio

Nei prossimi anni i prezzi dell'energia sono destinati a salire , e
di molto. Il prezzo dell'uranio è inestricabilmente legato a quello
dell'energia, e salirà di pari passo. Da fine 98 a oggi si è
raddoppiato passando da 9,5 dollari per libbra agli attuali 18
(nella specie U308), e credo che data la crescente domanda di
energia accoppiata ai costi relativi delle fonti alternative, andrà
ancora molto più in alto.
L'uso di elettricità globale è stimata crescere dagli attuali 13
trilioni di kilowatt all'ora del 1999, ai 22 previsti nel 2020. In
Nord america la crescente domanda per energia ha raggiunto il punto
in cui la rete distributiva è sempre più vulnerabile a cadute
massicce, come quella della scorsa estate, quando ci fu un black-out
per 50 milioni di persone.
Per soddisfare questa domanda l'energia deve venire da qualche
parte,e l'energia nucleare di recente trascurata per i noti
problemi,tornerà prepotentemente alla ribalta. In questo momento ci
sono 30 nuovi reattori nucleari in vari stadi di costruzione intorno
al mondo. Solo la Cina ne sta pianificando almeno uno nuovo all'anno
per i prossimi dieci anni. Anche negli USA nonostante tutta la
cattiva pubblicità fatta sull'energia nucleare, la quota di
elettricità generata da esso è salita dal 4,5% del 1973 ad oltre il
20% oggi, facendone la seconda fonte per la produzione di
elettricità dopo il carbone.
Il petrolio oggi conta per il 40% dell'energia mondiale consumata, e
il suo consumo è previsto crescere del 2,3% anno per i prossimi 16
anni, portando la domanda dagli attuali 80 milioni di barili al
giorno fino a 120 nel 2020.Come sappiamo, dal lato della produzione
ci sono problemi a stare dietro a questa crescita.
Il che porterà alla ribalta le alternative. Una è il gas naturale,
infatti già salito alla grande come prezzo. Vi è una generale
preferenza per il gas naturale rispetto al petrolio ed al carbone ,
nella produzione di energia perchè è pulito e gli impianti si
costruiscono a prezzi relativamente bassi e velocemente.Ed infatti
il consumo di gas naturale è cresciuto molto sorpassando il carbone
dal 1999, ma con lui anche il suo prezzo.
Carbone e nucleare sono le sole fonti realistiche di energia di
massa in base alle attuali tecnologie. Ci sono centinaia di anni di
carbone consumabile, ma qui il problema è l'incubo ecologico
paragonato al nucleare che è pulito,anche se ha il suo incubo delle
scorie radioattive. Le altre alternative normalmente citate hanno
tutte propri specifici svantaggi o sono anni luce distanti da una
commerciabilità di massa(eoliche,solare, etc.).
Recentemente il dipartimento dell'energia USA ha annunciato
incentivi per chi costruisce impianti nucleari, ed è la prima volta
da 25 anni. E' un grande cambiamento rispetto a solo pochi anni fa,
quando si parlava di chiudere tali impianti, e tale industria.
La Cameco è la miniera di uranio più grande del mondo, si trova in
Canada, e stima che anche senza tenere conto della domanda
aggiuntiva dovuta ad un ulteriore crescita di prezzo per il petrolio
e il gas naturale, la domanda globale di uranio sarà mediamente
intorno ai 200 milioni di libbre annue dal 2004 al 2012, con i soli
USA che ne assorbiranno il 20% dal 2006 in avanti. L'Uranio in
natura è abbondante , dieci volte più dell'argento. Ciò nonostante,
si è creato un cronico squilibrio tra domanda e offerta, per cui
l'industria nucleare sta vivendo sulle scorte dal 1985. Oggi si
producono circa 135 milioni di libbre anno, con le miniere che
contribuiscono solo per 80 milioni. Canada e Australia sono i grandi
produttori, ma ben poche nuove miniere sono venute alla luce in
questi paesi come nel resto del mondo.Naturalmente se i prezzi
saliranno, aumenteranno gli sforzi per trovare nuovi depositi, ma ci
vogliono almeno 10 anni prima che si completi il circuito scoperta-
produzione effettiva. Il resto dell'uranio che oggi si consuma
proviene dalle scorte e dalla conversione di armi, ma queste fonti
si stanno esaurendo. Anche sottraendo dai 200 milioni di bisogno
sopra citati circa 50 milioni di offerta extra proveniente da scorte
e conversioni, servono 150 milioni annui dalla produzione mineraria,
cioè circa il doppio della corrente produzione. Il che non avviene
se il prezzo non sale e di molto. Certo fare previsioni suul prezzo
dell'uranio a lungo termine non è semplice , ma si può stimare che
possa salire anche fino a
100 alla fine del decennio.
Nonostante le paure e l'isteria che circonda cose come l'energia
nucleare, considerato il contesto geopolitico e la lotta che si
innescherà per il petrolio, vi sono pochi dubbi circa il fatto
l'uranio avrà un ruolo crescente e addirittura strategico. Per cui
potrà fornire ritorni percentuali agli investitori di notevole
soddisfazione.
L'unico modo per cavalcare il prezzo
dell'uranio è quello di comprare azioni o dei produttori o di coloro
che lo lavorano e lo rivendono. Sono già salite, ma credo che siamo
appena all'inizio.