11/25/2006

La Nota sui mercati 25.11

La settimana 20 -24 novembre 2006

ECONOMIA: sguardi sul mondo
In una settimana priva di dati singificativi, ma caratterizzata dalla caduta del dollaro che, come spiegato in Speciale Filo Rosso, è strettamente legato alle mille bolle blu esistenti, vale la pena guardare un pò in giro, e vedere che sta succedendo.
- Asia
La Banca Centrale della Cina sta procedendo ad una sterilizzazione dei dollari acquistati: in pratica evita di emettere nuovi yaun, nel tentativo di contenere la crescita della liquidità interna. Anche la Corea si muove: ha elevato la quanità di riserva obbligatoria delle banche per la prima volta da 17 anni, portandola dal 5 al 7% dei depositi bancari.
Nel frattempo le economie continuano a correre: in Cina i profitti industriali hanno accelerato ad Ottobre, mentre le vendite totali sono salite del 26% nei primi 9 mesi del 2006.Hong Kong vede salire il proprio PIL di quasi il 7%, ben più di quanto atteso. A Taiwan la disoccupazione scende ai minimi da 5 anni, mentre il PIL sale del 5%.
A Singapore si registra un +5,7%, in Malesia +5,8% ma per la prima volta per entrambi questi paesi si tratta di una decelerazione.

-Squilibri
L'ex capo della Fed Volcker è preoccupato dall'accelerazione dei salari, che nell'ultimo trimestre hanno registrato l'incremento maggiore da quasi 25 anni. I salari si stanno muovendo anche in altre zone: in Nuova Zelanda l'incremento maggiore da 6 anni, mentre in Germani i grandi produttori di acciaio hanno concesso i maggiori aumenti salariali da 10 anni a questa parte.In Russia poi stanno volando al ritmo del 13% annuo.
In Gran Bretagna nonostante il recente aumento del tasso ufficiale al 5% M4 - la misura più ampia dell'offerta di moneta- ad ottobre resta al massimo da 16 anni, con un incremento del 14,5% annuo.

- Arte
Nelle sole ultime due settimane a New York sono state vendute opere d'arte per oltre 1,3 miliardi di dollari, con i prezzi che hanno raggiunto i massimi di tutti i tempi. Gli esperti sono rimasti sorpresi dai prezzi battuti nelle aste di Sotheby's , Christie's e altri, raddoppiati rispetto all'anno scorso.Russi, asiatici e arabi oltre ai gestori di hedge funds, tra i più scatenati coimpratori. Non si tratta solo di poche opere celebri, bensì di tutto il mercato: 108 opere minori vendute per oltre un milione di dollari ciascuna.

- M&A
Fusioni ed acquisizioni sono aumentate al record di 3,1 trilioni di dollari, mentre le operazioni di acquisto con debito a leva(leveraged buyouts) si sono triplicate superando il picco del 2000. Questi fenomeni tendono a seguire il ciclo, non ad anticiparlo, e sono la dimostrazione più chiara dell'enorme bolla esistente, con la crescita degli utili e delle quotazioni azionarie che rende sempre più facile finanziarle.
Nelle ultime settimane è stato preso di mira il settore minerario che quest'anno ha visto operazioni per un controvalore di 100 miliardi di dollari, record assoluto.

- Private Equity
George Soros ha detto che vi è il pericolo di uno scoppio della bolla specifica del private equity: troppa liquidità è stata incanalata nell'economia globale e nei mercati finanziari e le aziende comprate per poter ottenere gli obiettivi di crescita annua in grado di rendere profittevoli tali operazioni, ormai rasentano il ridicolo.Nel frattempo
il ritorno medio sugli assets è sceso all'1,29% trimestrale.

-Hedge Funds
Gli hedge funds stanno avendo un ruolo sempre più importante nella robusta crescita dei volumi di trading al Chicago Mercantile Exchange ed al Chicago Board of Trade, che nel 2006 sono saliti del 25%.

Penso possa bastare, il quadro è chiaro, e la eventuale caduta del dollaro potrebbe essere lo spillone che buca le mille bolle blu.

MATERIE PRIME : parte l'oro
Mentre il petrolio si è stabilizzato in area 59-60 sulla scadenza gennaio (gas naturale in calo a 8 sulla scadenza marzo), ed il rame sta difendendo area 310, la logica conseguenza di quanto successo sul dollaro è stato il forte segnale rialzista riveniente dall'oro: ha raggiunto il massimo da 2 mesi e mezzo a 640(scad. febbraio) rompendo la resistenza costituita dal 50% di ritracciamento tra il massimo di maggio a 730 ed il minimo giugno a 550.
Si conclude con :
l'oro a 639(febbraio) il rame a 313 (marzo) l'argento a 13,6(marzo);
il platino a 1154(gennaio) il palladio a 326(dicembre).
L'indice generale CRB(dicembre) a 309 (+1%)
Posizione di lungo termine: al rialzo
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

CAMBI: la caduta del dollaro
Il dollaro è caduto ad 1,31 con euro, minimo da 19 mesi, -2,5% nel mese e -10% nell'anno; è caduto altresì a 115,5 con yen, -1% nel mese e-2% nell'anno. Quando lunedì ha sfidato la resistenza di 1,29 con euro ho puntato sulla tenuta del range (data la settimana festiva) ed ho comprato una put a basso costo(11 tiks); non appena però mi è stato chiaro che aveva rotto la resistenza ho comprato un call anch'esso a basso costo(13 tiks), che poi ho chiuso venerdì in area 1,31 dopo che si era quadruplicato (56 tiks), con un utile complessivo al netto della put(32 tiks), che comunque fino all'8 dicembre resta in portafoglio e potrebbe tornare utile nel caso di forte ribaltamento.
La caduta è avvenuta in mercati poco liquidi date le festività ed è stata innescata dai seguenti motivi specifici:
- un forte IFO tedesco che ha lanciato l'euro;
- la smobilitazione di indebitamenti in valute a basso tasso, che ha rilanciato lo yen e il franco svizzero;
- commenti cinesi hanno ripetuto che la Cina ha troppi dollari ( ed è stato annunciato un viaggio in Cina di Bernanke e Paulson a dicembre);
- acquisti di euro provenienti da conti mediorientali;
- attese aumentate di un taglio dei tassi USA a inizio 2007(le probabilità quotate sulla scadenza marzo sono salite al 42%).
La caduta continuerà? tutto propende per una continuazione, al di là di ritracciamenti momentanei sui quali conto di rientrare, e l'obiettivo è diventato quota 1,35 per fine anno (reso realistico dal fatto che a dicembre sono anni che il dollaro prende una legnata; e questa volta le attese sul differenziale dei tassi giocano a favore di una sua ulteriore caduta).
Ma, come sappiamo, la questione è politica: vedremo nei prossimi giorni se le autorità interverranno a difesa del dollaro, con lamentele verbali e soprattutto cosa faranno gli asiatici.
La questione è di estrema importanza per i riflessi sulla liquidità internazionale, come spiegato in Speciale Filo Rosso: tenere a mente che gli attuali valori dell'indice generale del dollaro sono gli stessi di 12 anni fa(ma nel frattempo il debito sull'estero accumulato dagli USA si è quintuplicato; ergo il dollaro oggi dovrebbe valere circa 40 come indice geenrale equivalente a circa 1,95 con euro).
L'indice generale del dollaro a 83,6(dicembre) (-2%)
Posizione di lungo termine: dollaro al ribasso
Posizione di medio termine: dollaro al ribasso
Posizione asset: comprato un put 1,27 scad. dicembre

OBBLIGAZIONI: poco mosse
La settimana festiva non ha visto forti movimenti sull'obbligazionario americano, per ora restato insensibile alla caduta del dollaro, anzi ha visto prevalere un lieve ribasso dei rendimenti; questi ultimi sono scesi anche in Europa ma qui è coerente con l'apprezzamento dell'euro.
Negli USA come saldo settimanale il future sul tasso a tre mesi scad.dicembre 2007 scende di 3 cts. al 4,77% , il 2 anni scende di 3 cts. al 4,73% il quinquennale di 5 al 4,55% il decennale idem al 4,55% il trentennale di 7 al 4,63.
In Europa il Bund decennale scende di 3 cts. al 3,69% ed in Giappone il decennale scende di 5 cts. al 1,66%; anche il tasso sul debito dei paesi emergenti scende di 5 cts.
Posizione di lungo termine: laterale
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: nulla

BORSE: stop
Settimana di stop nell'ascesa delle borse. Presto per trarre conclusioni, il bicchiere può essere visto mezzo pieno e mezzo vuoto: da un lato infatti lo stop c'è stato e può un primo segno di debolezza; dall'altro può essere letto come un segno di forza la tenuta di Wally nonostante la caduta del dollaro. Per la precisione, le vendite avvenute sul mercato americano sono arrivate dall'estero(preoccupato per le perdite sul cambio), ma sono state assorbite dall'interno dove continua a regnare l'ottimismo(si sono viste scene pazzesche di ressa dei consumatori davanti ai negozi venerdì, giorno di apertura della stagione di shopping natalizio).
Le vendite sull'azionario registrate venerdì in Europa si spiegano ovviamente con la preoccupazione sull'export causata dall'impennata dell'euro; così come lo yen ha penalizzato il nikkey. Continuano invece a correre le borse dei mercati emergenti.
Come scrivevo in Speciale Filo Rosso, se il dollaro si avvita può essere il catalizzatore per almeno una robusta correzione globale.
Nel frattempo ho costruito un put spread scad. gennaio con rapporto di 1 a 3 tra rischio e guadagno netto.
La settimana ha visto una serie di onde che hanno consacrato come supportone quota 1400 sullo sp500 scad. dicembre, mentre vi è stato un allungo fino a 1411 subito rientrato e la resistenza si è delineata in area 1408. Conclude a 1403 in linea con la scorsa settimana.
Per la settimana concludono: il Dow a 12280(-0,5%) lo sp500 a 1401(-0,1%) il nasdaq a 2460(+0,5%), il nasdaq100 a 1820(-0,2%), il Russell2000 (+0,5%); tra i settori, trasporti(+0%) i semiconduttori (-0,6%) le biotech (-1,8%) i broker/dealer(+2,1%) le banche(-0,7%).
Tokyo scende a 15734 (-2%) di nikkey, in Europa dax tedesco a 6411(+0%) il footsie inglese a 6122(-1%), il cac francese a 5389(-0,9%) mentre l'Italietta senza la benchè minima speranza: l'SPmib a 40614(-0,9%) ed il Mibtel a 31231(+0,2%).
Tra le borse mondiali Brasile +1,4% India +2% Cina +4% Russia -1%.
Posizione di lungo termine: al ribasso
Posizione di medio termine: laterale
Posizione asset: put spread scad. gennaio sullo sp500

PREVISIONI: settimana cruciale
Ci aspetta una settimana importante per le sorti a breve termine del dollaro, e quindi di tutta la baracca, e sarà piena di eventi e dati.
Lunedì non c'è niente, ma a partire da Martedì: dati nipponici, M3 europea, e dagli USA ordini di beni durevoli e vendite di case esistenti per ottobre, indice di fiducia dei consumatori a novembre; parleranno inoltre due membri Fed e soprattutto Bernanke farà un intervento sullo
scenario economico alle 18,30.
Mercoledì dagli USA il dato finale sul pil nel terzo trimestre, le vendite di nuove case ad ottobre, parlerà Trichet ed in serata uscirà il Beige Book della Fed. Giovedì ultima giornata del mese piena di dati europei e giapponesi poi dagli USA: sussidi disoccupazionali, consumi e spese delle famiglie ad ottobre, e l'indice di Chicago per novembre.
Venerdì si inzia dicembre con l'inflazione giapponese, si prosegue con gli indici del manifatturiero europeo , seguiti dall'ISM americano di novembre mentre vi saranno ben 5 membri Fed che interverranno.


ASSET: riepilogo (cifre per asset da centomila)
- comprato un call eurodollaro 1,315 scad. dicembre a 0,0013 venduto a 0,0056 (+537,5$)
operazioni aperte
-comprato un put eurodollaro1,27 scad. dicembre a 0,0011 chiude a 0,0001(-125$)
-comprato un put sp500 1385 scad. gennaio a 12 chiude a 12 (+0$)
-venduto un put sp500 1365 scad. gennaio a 7,5 chiude a 8 (-25$)
Il saldo delle operazioni chiuse da inzio anno, dopo aver pagato le commissioni, è a +3650 euro (con 21 operazioni effettuate su eurodollaro+ 6 sul nasdaq+2 su gas naturale+1 su eurosvizzero+2 su oro+1 su argento+5 su bond+1 su euroyen+5 su petrolio+2 su s&p500+1 su dowjones+1 su cacao); il rendimento complessivo, tenuto conto delle minus/plus in portafoglio, e del rateo di interessi maturato, è pari al
+5,3% ed equivalente al +5,8% su base annua se si mantiene questo ritmo; come liquidità impegnata, i margini sui futures e i premi su opzioni assorbono 0,3% ed il 99,7% è in conto corrente al 2,37% netto (3,25% tasso iwbank).