11/02/2006

Speciale Opzioni

Speciale Opzioni

Avendo inserito in asset delle operazioni in opzioni su futures, ritengo sia utile un sintetica ripasso della materia, anche se molto complessa
(per chi non ne ha mai sentito parlare, ovviamente questo Speciale non è sufficiente; chi le vuole veramente imparare deve leggere libri e fare corsi specifici).

Le opzioni sui futures, sono derivati sui derivati. Possono essere sia di acquisto(call) che di vendita (put), e concernono un determinato prezzo di esercizio(strike) ad un altrettanto determinata scadenza.
I futures hanno scadenze trimestrali (marzo,giugno,settembre,dicembre), ma le opzioni su di loro possono avere anche scadenze mensili (ad esempio sul future dicembre oltre alle opzioni dicembre ci sono anche le opzioni novembre).
La scadenza di un opzione, vale a dire il tempo residuo della medesima, è un importante componente del prezzo(premio) della medesima. Altre componenti fondamentali sono :
- la volatilità del sottostante;
- la distanza tra lo strike e il prezzo corrente del sottostante.

Le opzioni si possono comprare e vendere allo scoperto, esattamente come i futures. Nel caso di acquisto, l'impegno richiesto è il pagamento del premio: l'unico rischio che si corre è infatti la perdita di tale importo.
Nel caso di vendita, poichè vendere un opzione significa impegnarsi a comprare (nel caso delle put) o a vendere(nel caso delle call) il sottostante, il rischio è esattamente uguale a quello dell'acquisto o vendita di un future, e viene quindi richiesto il versamento del margine di garanzia, che si adegua di giorno in giorno come per i futures.
Sulle opzioni si può ragionare in termini statici e in termini dinamici.
Statica:
Quando si compra o si vende un opzione, in pratica si fa una scommessa collegata al prezzo del sottostante ENTRO una certa scadenza. SE al momento della scadenza il prezzo del sottostante risulta diverso dallo strike dell'opzione, quest'ultima decade automaticamente se fuori prezzo, oppure viene esercitata automaticamente se in prezzo. Quando viene esercitata significa che si trasforma nel sottostante al prezzo di esercizio.
Dinamica:
Dal momento che si compra o si vende un opzione, il suo prezzo varia costantemente in funzione dei tre elementi sopra menzionati (nel breve il più evidente è quello relativo alla variazione del sottostante) con una percentuale di variazione variabile (delta). Ad esempio, un opzione il cui strike è pari alla quotazione del sottostante, ha una variazione del 50% circa. Più lo strike è fuori prezzo, minore il delta; più lo strike è in prezzo, maggiore è il delta.
Esempio: Comprare un opzione call su eurodollaro strike 1,28 quando il future è ad 1,28 significa posizionarsi al 50% di delta, il che comporta un minor guadagno iniziale (a 1,285 sarà aumentata di 0,25) e una minor perdita iniziale (a 1,275 sarà diminuita di 0,25).
Quindi oltre ad avere una perdita massima (stoploss) incorporata nel premio pagato, l'opzione consente anche di dimezzare l'entità del rischio- guadagno; man mano che la quotazione del sottostante si allontana dallo strike dell'opzione il Delta (cioè la variazione percentuale) aumenterà se l'opzione è in prezzo(in the money), e si ridurrà se l'opzione è fuori dal prezzo (out of the money), come ho già detto, quindi a 1,29 la call 1,28 andrà poi aumentando del 60% etc..
Il meccanismo del delta è uguale anche in caso di vendita dell'opzione, qui però manca la perdita massima incorporata; piuttosto il premio che si incassa quando si vende l'opzione fornisce un cuscinetto di protezione, esaurito il quale la perdita diviene teoricamente senza limite.

In genere, quando è che si comprano le opzioni? quando si pensa che vi sarà un movimento forte in una determinata direzione, tale da più che compensare il premio pagato. E quando è che si vendono? quando si ritiene che -entro la scadenza - il prezzo si manterrà in un intervallo inferiore al premio incassato.
Una delle forme più popolari di uso delle opzioni è quella dei differenziali(spread) per cui se si pensa che il sottostante salirà,
si compra un call e si vende un call più alto in modo da ridurre il premio netto pagato (la call più bassa costa di più), per incassare alla scadenza un guadagno anch'esso limitato alla differenza tra gli strike dei due call, al netto del premio, in un rapporto di almeno 1 a 2 .
Stesso discorso ovviamente con le put, in caso di strategia ribassista.

Non sto qui ad elencare le numerose combinazioni esistenti, ne citerò solo un altra classica nel caso in cui si pensi che il sottostante resti in un intervallo limitato di prezzo: si vendono sia la call che la put relative allo strike centrale dell'intervallo, e con la somma dei premi incassati si calcolano i punti di pareggio, sui quali si comprano la call e la put relative, in modo da avere una perdita certa e limitata, a fronte di un guadagno più o meno grande a seconda di quanto centrale risulterà il prezzo del sottostante alla scadenza.

Perchè finora ho evitato l'uso delle opzioni per l'asset?
perchè ciò che offre iwbank in materia lascia a desiderare: gli spread tra denaro -lettera sono spesso troppo ampi, e le commissioni su una singola opzione incidono molto (solo se si fanno tranche da 10 le commissioni divengono convenienti). Inoltre l'offerta è limitata al solo eurodollaro tra i cambi, ai bond e agli indici azionari(nessuna materia prima).
Infine, poichè preferisco comprare le opzioni, nelle fasi di alta volatilità diventa POCO CONVENIENTE. Veniamo però da una fase di range in tutti e tre i mercati trattabili, e la volatilità è adesso ai minimi.
Pertanto ho cambiato idea, e nonostante questi difetti, penso che utilizzando una certa tecnica (strutturata: future+opzione) che adesso illustrerò, il vantaggio di avere una stoploss predefinita, con un lasso di tempo a disposizione, e la possibilità di sfruttare più volte la medesima opzione, diviene decisamente appetibile.

Allora vediamo la tecnica sopra citata, nei casi specifici inseriti in asset. Eurodollaro.
Dopo che è stata superata la resistenza di 1,275 - e dato il contesto generale di valutazioni che qui non sto a ripetere - si è materializzata la possibilità di un rialzo fino a 1,29 (come primo livello); ma naturalmente restano come sempre molte possibilità che invece torni indietro a 1,26 etc.; allora piuttosto che comprare il future a 1,2765 e porre una stoploss o troppo ampia o, se stretta, troppo facilmente colpibile, ho accoppiato all'acquisto del future a 1,2765 l'acquisto della put 1,28 scadenza 10 novembre, pagandola 60 tiks. Questo sistema mi permette di avere una stoploss di 0,25 e vari giorni di tempo per vedere realizzato l'eventuale rialzo. Vediamo perchè:
l'acquisto della put 1,28 significa che - se il future alla scadenza sarà inferiore a 1,28 - la put si trasformerà in un contratto venduto a 1,28; poichè ne ho coimprato uno a 1,2765, incasserò 35 tiks; e poichè la put mi è costata 60 , ci avrò rimesso 60-35= 25tiks(stoploss stretta).
Viceversa se il future sale, come nell'auspicio dell'operazione, e alla scadenza risulterà superiore a 1,28 la put sparirà, io resterò con il contratto a 1,2765 e con un guadagno che a 1,2825 mi pareggerà l'operazione e da quel livello in sù mi farà andare in utile (ad 1,29 avrò +75 tiks). Diviene così possibile ottenere due importanti obiettivi: stoploss predeterminata e guadagno 2/3 volte superiore a quanto rischiato a 1,2875 /1,29; se poi il mercato dovesse sorprendere al rialzo, posso tenere il future fin quando mi pare e realizzare un guadagno anche ben superiore.
Ma c'è di più: per ottenere questo risultato, non devo aspettare per forza la scadenza. Se il future va subito a 1,29 - e ritengo che da lì le maggiori probabilità sono che torni a scendere- lo vendo, e incasso i famosi 75 tiks netti MA la put mi rimane; per cui se prima della scadenza effettivamente il future torna a scendere posso guadagnare anche sulla put, oppure posso rivendere un altro future (se ritengo che torna a salire) questa volta con stoploss pari a zero (a 1,28) perchè il premio l'ho già conteggiato nell'operazione precedente, o addirittura con un altro utile (se compro a a meno di 1,28).
Lo stesso discorso al contrario per l'operazione sul decennale:
ho venduto il future a 108,48 perchè penso che tornerà a scendere; al contempo ho comprato la call 108 a 0,72 realizzando (se invece sale e resta sopra 108) una stoploss di 0,24, ma c'è tempo fino al 24 novembre in questo caso. Il che significa che se il decennale torna a 107,76 sono già in pari e a 107 guadagno 0,76 cioè tre volte la perdita rischiata. A quel punto mi terrò la call, e se risale posso avere altre opportunità.

La strutturata poi si può fare anche in due tempi, come potrebbe essere il
caso dello sp500: essendo ribassista e vedendolo scendere ho comprato innanzitutto la put 1365 a 5,75 che rappresenta la perdita massima.
Se continua a scendere questa put andrà salendo di valore ed entrerò in guadagno. Potrò chiuderla semplicemente quando riterrò il momento opportuno; oppure se in base al contesto tecnico-fondamentale dovessi vedere la possibilità di un rialzo significativo posso comprare da 1365 o meglio, il future, creando una strutturata al rialzo con stoploss sempre già prefissata e pari a 5,75 o meglio, e da quel momento sarà sufficiente un rialzo del future di 5,75 per pareggiare e poi o mantenere la strutturata (se penso che il rialzo prosegue) o vendere il future e tenermi la put a costo zero. Ho tempo fino al 17 novembre in questo caso.

Adesso smetto perchè mi fanno male le mani.