12/24/2006

Repetita juvant
“La semplice esposizione del corso degli eventi, sia pure su scala mondiale, di rado giova a comprendere meglio le forze in gioco nel mondo di oggi: se non abbiamo al tempo stesso , cognizione dei cambiamenti strutturali di fondo. Ciò che anzitutto ci occorre è una prospettiva nuova, e nuovi termini di riferimento. Sono questi che il presente lavoro tenterà di fornire”
(Geoffrey Barraclough, 1964)

La Storia umana è piena di fasi di espansione e contrazione.
Grandi civiltà e grandi città sono sorte, arrivate all’apogeo e poi sono
sparite, spesso lasciando poche tracce. Le cause potevano essere le
più svariate, dalle epidemie alla mancanza dell’acqua o di
terra coltivabile. La città o la civiltà diventavano così vincenti che la loro popolazione cresceva senza limiti e alla fine esauriva le proprie risorse. In quasi ogni situazione, troviamo che la determinante ultima è stata il venir meno della capacità di generare risparmio, ed infatti in sua assenza le civiltà e le nazioni non riescono neanche a decollare, vedasi lo stesso mondo sottosviluppato a noi contemporaneo.
La Storia pone quindi alcune domande:
può l’economia americana senza risparmi continuare a svilupparsi ? può il suo debito estero crescere senza limiti? può finanziare una espansione della sua superiorità militare?
In questo lavoro, cui sforzo primario sarà mettere anche i non “esperti” in condizione di capire, si cercherà di rispondere, ripercorrendo il modo in cui le cose hanno funzionato durante la Storia, comprendendo l’essenza dei meccanismi dell’economia e della finanza, e sottoponendo ad analisi critica la “dottrina” della banca centrale americana su cui si reggono le attuali illusioni.
Si inquadrerà la caduta del risparmio americano nel più ampio contesto delle modifiche strutturali in corso nel globo; si proseguirà con le grandi lezioni del passato, e con l’analisi di alcuni discorsi particolarmente rivelatori tenuti di recente da esponenti della Federal Reserve; si passerà poi all’anatomia della Superbolla finanziaria venutasi a determinare; si analizzeranno le tante trappole che circondano Wall street; si finirà con qualche notazione geopolitica.
In questo percorso si cercherà di dimostrare:
come gli Stati Uniti d’America siano nella fase iniziale di decadenza a causa della perdita di capacità nel generare risparmio, finora compensata –moderno conte Dracula – dal risucchio dei risparmi altrui;
come questa compensazione sia destinata inevitabilmente ad esaurirsi perché fallirà il “grande esperimento” in corso ad opera della Federal Reserve: voler trasformare- moderna alchimista – i debiti in ricchezza, drogando l’economia reale attraverso un processo di liquefazione finanziaria senza precedenti.
Inoltre proprio in questo momento in cui non se lo possono permettere, gli USA stanno cercando di estendere il loro raggio di azione militare. A tal proposito va ricordato quanto documentava negli anni 80 Paul Kennedy in “Ascesa e declino delle grandi potenze” mostrando i ripetuti esempi di imperi globali che alla fine sono sempre caduti: dalla dinastia cinese dei Ming, alla Spagna , a Napoleone, all’Impero britannico, per non parlare dell’ Impero romano.
Infine la Società nella Storia ha prosperato solo quando morale ed economia, pur con tutti i limiti politici, sono riuscite ad andare nella medesima direzione (dall’antica Roma, all’etica calvinista base del successo nel capitalismo). Oggi morale ed economia stanno divergendo sempre più: i campanelli d’allarme squillano a vari livelli.
Indurre le persone a credere che in Borsa si guadagni sempre e comunque, è un azzardo morale . Indurre la gente a spendere più di quanto guadagni, anche. Invece di insegnare le virtù del risparmio, si preferisce illudere : i debiti dei privati, delle imprese e della nazione nei confronti dell’estero, non contano.
L’etica calvinista viene sostituita dall’etica del tardo impero; si torna alla corte di Versailles fra mollezze ed agi, convinti che la Bastiglia non verrà mai presa.
Per quanto tempo la maggioranza continuerà a credere che il Re sia vestito, senza rendersi conto che il Re invece è nudo? Forse per molto, perché il potere degli interessi in gioco è tanto; perchè ai piani alti si guarda al prossimo trimestre, non ai prossimi dieci anni; perché ai piani bassi l’ignoranza e la voglia di casinò sono sempre più diffuse. Ma prima o poi arriverà la resa dei conti e tanto più ci si sarà spinti nell’azzardo, tanto più salato sarà il conto finale da pagare.
(dall' Introduzione a IL RE è NUDO)