5/11/2007

Speciale COLLAGE

Speciale Collage

Le parti “filosofico-politiche” dei miei più recenti articoli di Economia sono piaciute, e pertanto ritengo utile raggrupparle in un apposito Speciale per facilitarne la rilettura.

Ciò che rende questo periodo unico e specialmente pericoloso ai fini sistemici è il fatto che la speculazione maniacale raggiunge il suo zenit nei sofisticati strumenti creditizi privati, che non hanno nessuna trasparenza e circolano senza alcun controllo formale da parte dei comitati d'affari (banche centrali). Quello che conta non sono tanto gli incrementi percentuali sugli strumenti tradizionali, bensì l'enorme accumulazione di piccoli profitti differenziali(spreads) su decine di trilioni di dollari di strumenti creditizi a leva strutturati. L'anima di questa speculazione maniacale è unicamente elettronica e"over the counter", cioè fuori dai mercati quotati regolamentari dove transitano azioni, obbligazioni, etc. Ed è gestita unicamente dalle potenti grandi banche internazionali che non a caso tendono a fondersi fra loro per poter amplificare la capacità di effettuare questa speculazione senza precedenti e che resta invisibile alla massa.
Il sistema finanziario deve continuare a espandersi sempre più e rapidamente per mantenere la crescente piramide del debito sottostante, supportando utili e redditi, ergo l'economia reale. Come ormai evidente, questo tipo di espansione creditizia non fa altro che aggiungere nuova liquidità in dollari all'eccesso già esistente. Il sistema Ponzi (pagare i debiti facendo altri debiti) non può durare per sempre, ad un certo punto si raggiunge il limite: si devono fare debiti anche per pagare gli interessi sui debiti esistenti. E finchè dura, crea inflazione. Basti pensare che nel 1980 un dollaro di nuovo debito creava un dollaro di nuovo PIL; oggi per avere un dollaro di nuovo PIL ci vogliono 8 dollari di nuovo debito. Ecco perchè i beni rifugio dall'inflazione(oro) continuano a salire.
Pertanto,
l'attenzione deve restare sull'aspetto strutturale della situazione senza precedenti che il mondo sta vivendo. Un rapporto del Fondo Monetario Internazionale certifica che le riserve valutarie delle banche centrali nel loro insieme sono passate da 2 trilioni nel 2000 agli attuali 5 trilioni (senza considerare un altro 40% di risorse che potrebbero essere ritenute riserve di fatto).Il valore nominale dei derivati è passato da 80 trilioni a 370 trilioni (per avere un idea, il PIL USA è 12 trilioni).Non è una coincidenza il fatto che nel frattempo il deficit commerciale americano si sia quadruplicato. Le banche centrali, a cominciare da quelle dei paesi emergenti, sono stracolme di liquidità, che si moltiplica passando attraverso i sistemi creditizi (questa settimana , ad esempio, si è saputo che un nuovo record di crescita l'ha fatto anche l'M3 europea, quasi 11%). La grande inflazione dei prezzi dei cespiti patrimoniali di cui siamo testimoni, ne è l'effetto concretamente visibile. La crescita sincronizzata del credito, del deficit USA , dei flussi in dollari, della speculazione a leva, non sarebbe potuta avvenire se le banche centrali non avessero tenuto i tassi d'interesse reali a livelli minimali quando non negativi, ed agito da compratori di ultima istanza della carta stampata a Wasghinton: solo nel 2006 le loro riserve sono aumentate di 1 trilione, e nel 2007 si sta viaggiando a un ritmo del +30%. In particolare il boom esponenziale dei derivati "over the counter" è potuto avvenire solo grazie alla azione di riciclaggio dei dollari da parte delle banche centrali: poter contare su questa rete di salvataggio ha esaltato le capacità speculative, l'accettazione di rischi sempre più elevati, e dunque l'azzeramento del premio per il rischio, da parte del sistema globale. Aver eliminato il rischio di cambio per gli indebitamenti in yen, è l'esempio più lampante di questa degenerazione "morale" prima che economica e finanziaria: è l'azzardo immorale.

Ancora più importante è capire la mutazione genetica della moneta e della filosofia sottostante.Come una cellula cancerogena, la moneta - da merce tangibile usata per favorire la produzione ed il commercio dei beni e servizi tra gli uomini - si è tramutata in un intangibile atto fiduciario, che ha ucciso il meccanismo autoriequilibrante che consentiva appunto il legame sistemico con produzione e commercio. In un mondo basato su una moneta merce tangibile, ad esempio l'oro, sarebbe impossibile per un paese accumulare indefinitamente un deficit commerciale con il resto del mondo, perchè prima o poi le riserve auree di quel paese finiscono:
a quel punto nessuno gli venderebbe merci in cambio di niente, ed il paese in questione sarebbe costretto a ridurre il proprio eccesso di importazioni ed anzi dovrebbe forzarsi a tutti i costi a vendere più di quanto compra per poter ricostituire delle riserve in oro.
Dunque un meccanismo che tende al riequilibrio.
Invece in un mondo basato su una moneta intangibile, il dollaro, è possibile per il paese che lo stampa accumulare indefinitamente un deficit finchè il resto del mondo continua a "fidarsi"; e poichè i dollari accumulati vengono riciclati nel paese d'origine allo scopo di massimizzarne il rendimento, non solo non c'è più il riequilibrio ma anzi si viene ad esaltare lo squilibrio originale(via tassi d'interesse artificialmente bassi, afflussi di capitale, etc.).Il fatto perverso è che l'atto fiduciario dipende soprattutto dalla concezione di interesse proprio di colui che fa fiducia, piuttosto che dal merito dell'affidato.
E qui arriviamo al punto filosofico cruciale.
Dalla "mano invisibile" postulata da Adam Smith - un filosofo morale, del 18mo secolo nella sua monumentale opera La Ricchezza delle Nazioni ("non aspettatevi il buon pane dal buon cuore del fornaio, ma dal suo egoismo.."), per cui il capitalismo basato sulla concorrenza perfetta produceva il benessere generale sfruttando l'interesse individuale - siamo oggi passati alla "mano visibile" di un capitalismo oligopolistico che trasforma l'interesse e l'egoismo individuale in malessere generale. In particolare l'aver reso il prezzo della moneta (il tasso d'interesse) soggetto a decisione dirigistica da parte dell'emittente, e non più soggetto alla libera legge della domanda e dell'offerta, ha fatto confliggere l'interesse nazionale di breve termine, con l'interesse generale di lungo termine. Basti pensare alle svalutazioni competitive tra monete nazionali in cui tutti fanno a gara a svalutare per esportare di più. I giapponesi, ad esempio, tengono i tassi d'interesse reali negativi e il cambio della propria moneta svalutato perchè ritengono di fare il proprio interesse egoistico nazionale (sostegno alle esportazioni, alla domanda interna,etc.), ma così facendo creano una palese distorsione globale di dimensioni enormi che è contro l'interesse generale: l'azzardo immorale.E' il punto chiave di cui si parla poco o niente (e del resto chi ne dovrebbe parlare? l'industria finanziaria, che ne è la beneficiaria?). Tutto il resto sono manifestazioni in superficie di tale realtà che è nelle viscere profonde del sistema attuale, e di cui un giorno si pagherà il conto(salatissimo).

Meno concorrenza, più profitti. Pochi centri di potere internazionale: gestione più semplice ed efficace. Fra un pò arriveremo ad un unica mega banca mondiale. Del resto chiunque , se fosse al vertice della Cupola, cosa preferirebbe? comandare un pugno di potenti capifamiglia, o una gran quantità di cani più o meno sciolti? E' stato così da che mondo e mondo, in varie forme, ma con la medesima sostanza. Perciò il capitalismo liberale, basato sulla concorrenza perfetta e sull'assenza di monopoli ed oligopoli (la miglior invenzione socio economica del pensiero umano), non poteva durare, era un utopià come la Città del Sole di Tommaso Moro. Invece ha trionfato il capitalismo monopolistico a pianificazione centrale, ferreo regime che a seconda dei casi può essere comunista o fascista o mascherato da "democrazia"(il termine più bestemmiato del mondo, dopo Dio) tecnologica, abbagliante come uno spot pubblicitario, per meglio strumentalizzare le masse ignare.
Comunque se questo fosse il modello vincente, più adatto alla specie umana, non ci sarebbe che da prenderne atto. Peccato, però, stia conducendo velocemente il pianeta , concepito come una grande gomma da masticare in cui soffiare veleni di tutti i tipi prodotti da polmoni carichi di egoismo ed avidità illimitati, all'autodistruzione fisica.
PS: volutamente non ho mai citato la "politica" perchè sarebbe come citare le veline a proposito di un giudizio sulla regìa di Striscia la Notizia. Non la vedo neanche come una sovrastruttura di marxiana memoria (troppo onore), bensì più semplicemente come uno zerbino su cui i potentati economici strusciano le scarpe infangate prima di rientrare a casa.