3/11/2013

prima il cieco o l'orbo?


la notizia di oggi è : dai primi sondaggi in Germania risulta che il neonato partito anti euro potrebbe prendere circa il 25% dei voti. Bene. Vedremo chi per primo tra il cieco tedesco (o nord europeo) e l'orbo italico (o sud europeo), capirà che bisogna uscire non solo dall'euro (e da qualsiasi cambio fisso a riciclaggio dei crediti), bensì anche da questa Unione Europea malfatta , ed invece tornare alla CEE, comunità economica europea tra stati sovrani dotati di moneta e tasso di cambio flessibile. Quest'ultimo infatti non è un capriccio della Natura, bensì l'indispensabile meccanismo necessario ad evitare che gli squilibri si avvitino. I cambi flessibili, non sono la panacea (se un paese consuma più di quanto produce, ed ha una competitività /produttività insufficiente, deve modificare abitudini comportamenti), ma almeno vanno nella direzione di favorire il riequilibrio. Il cambio fisso invece, obbliga il debitore ad indebitarsi sempre più, contabilizzando interessi fittizi che però vengono rinfacciati ai cittadini automaticamente esposti a pressione fiscale crescente; ed obbliga i creditori ad accumulare crediti fittizi, perché inesigibili. La traiettoria è di collisione, per forza. La situazione insostenibile può essere trascinata a lungo, ma alla fine il conto da pagare sarà proporzionalmente maggiore. Resta da vedere chi lo capisce per primo: il debitore tartassato che annuncia il DEFAULT o il creditore preso in giro che non riuscendo a pignorare le proprietà del debitore (in questo caso ad espropriarne del tutto la sovranità nazionale), smette di fare credito (e quindi esce dall'euro che lo costringe automaticamente tramite il TARGET a fare credito).
ps:
è la stessa situazione ,da me descritta da anni, che c'è tra USA e CINA. Gli americani nei panni dei PIIGS ed i cinesi in quelli dei nord europei. L'unica differenza è che gli americani possono emettere la moneta internazionale e sono una potenza militare. Nonostante questo, prima o poi l'insostenibilità arriverà alle inevitabili conseguenze anche per loro.